Il caso riguardante Francesco Acerbi finisce in Procura. Adesso rischia grosso il difensore dell’Inter: cosa potrebbe succedere ora.
Si continua a discutere sul caso Acerbi-Juan Jesus. Il difensore dell’Inter si è reso protagonista di un presunto insulto razzista nei confronti del tesserato del Napoli. Ad oggi la verità ancora deve emergere, eppure sembra proprio che Acerbi potrebbe andare incontro ad una pesante squalifica, visto che la vicenda è arrivata addirittura in Procura. Come se non bastasse, anche l’Inter sembrebbe infuriata dopo le ultime uscite del difensore.
Addirittura adesso l’Inter starebbe pensando di rescindere il contratto del difensore. Ben presto a pronunciarsi sul caso potrebbe esserci la Procura della Figc. Nei prossimi giorni il procuratore Chiné convocherà entrambi i calciatori in videoconferenza per sentire la loro versione dei fatti. In queste ore le indiscrezioni sul difensore nerazzurro continuano a circolare, quel che è certo è che per ora Acerbi avrebbe perso anche il posto in Nazionale.
Il caso Acerbi-Juan Jesus è giunto alla Procura della Figc, e sebbene il processo possa essere rapido, non sarà affatto semplice e probabilmente non metterà fine alle polemiche. Nei prossimi giorni, sia Juan Jesus che Acerbi saranno convocati dal procuratore Chinè, probabilmente tramite videoconferenza. Tuttavia non è ancora chiaro quando esattamente avverranno gli interrogatori. Si ipotizza che il difensore del Napoli possa fornire la sua versione dei fatti già oggi o al massimo giovedì.
Non è ancora chiaro quando esattamente avverranno gli interrogatori: si ipotizza che il difensore del Napoli possa fornire la sua versione dei fatti già oggi, al più tardi entro giovedì, mentre quello dell’Inter potrebbe essere successivamente, forse venerdì. Nelle prossime ore è possibile che il processo subisca un’accelerata. Ciò che è certo è che non ci sarà un confronto diretto per ricostruire quanto accaduto domenica sera a San Siro.
Juan Jesus ribadirà la sua versione, ossia le presunte offese razziste ricevute verso la fine della partita: una narrazione che entra in contrasto con quella di Acerbi. Questa situazione non è di certo di facile gestione, ma è importante ribadire che, a differenza della giustizia ordinaria, nella giustizia sportiva il “ragionevole dubbio” è consentito anche per emettere una condanna. Il difensore dell’Inter continua a sostenere che da parte sua non ci sono state offese razziste, come ha ribadito anche nel confronto con la dirigenza nerazzurra, ma al momento l’Inter ancora deve prendere una posizione sul caso.
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