L’Hatha è un’antichissima tecnica yoga che sfrutta l’esercizio fisico per cercare di preservare e incanalare la forza vitale.
I benefici di questa pratica sono molteplici. C’è chi intende l’Hartha come una vera e propria disciplina spirituale, che implica un’iniziazione e un profondo sforzo mentale. E poi c’è chi invece si concentra soprattutto sulla sua declinazione fisica. Ovvero nell’Hatha come esercizio yoga praticabile da chiunque, senza particolare sforzo.
La parola sanscrita hatha significa letteralmente “forza”, ma non ha nulla a che fare con la fatica o con la robustezza. La forza in questione è l’energia vitale che appartiene a ogni essere e che deve trovare un suo equilibrio. E questo fa lo yoga: permette alla forza di canalizzarsi e alla mente di percepirla.
Pare che le prime forme di questa particolare tecnica di rilassamento e gestione delle energie vitali risalgano al I secolo d.C., così come testimoniato da importanti poemi epici sanscriti indù e, soprattutto, dal canone pali del buddismo. Nella sua forma meno articolata e rituale, l’Hatha yoga mira comunque a offrire benefici diretti a chiunque provi a confrontarsi con questo sistema.
Le lezioni di Hatha yoga includono di norma rudimenti di meditazione, esercizi di respirazione e diversi asana (cioè posizioni). Tutte pratiche che portano a un rilassamento finale. Dal punto di vista fisico, l’esercizio lento veicolato dagli asana comporta un aumento della flessibilità, maggiore tonicità muscolare e un miglioramento dell’equilibrio. Più studi hanno provato che lo yoga riesce a ridurre lo stress e a favorire il rilassamento a più livelli.
Ma non è tutto. Attraverso la meditazione, l’Hatha yoga punta anche a migliorare la concentrazione e la consapevolezza dell’individuo di sé stesso, vale a dire del proprio corpo e della propria mente. Dal punto di vista fisico, ci sono poi anche benefici diretti alla schiena, e quindi alla postura, e al metabolismo.
Questo tipo di yoga, come ogni disciplina rituale, si esplica attraverso numerosi livelli di difficoltà. Ma lo yoga nella sua forma più elementare può essere praticato davvero da tutti, senza distinzioni di età o di forza atletica. In quanto esercizio fondamentalmente statico (la maggior parte delle posizioni implicano la posizione da seduti), la pratica-base è perfetta anche per gli anziani.
Vietato improvvisare! Per ottenere dei risultati sia a livello fisico che mentale è necessario affidarsi a un maestro. Tali figure devono essere specializzate e devono dimostrare attraverso un certificato di poter insegnare la pratica. Le sessioni in genere durano da 45 a 90 minuti. Dall’Hatha yoga si può poi passare a forme di esercizio fisicamente più impegnative o a corsi votati al lato più spirituale.
La pratica, per i più esperti, culmina in esercizi detti Pranayama, cioè in una serie di tecniche di respirazione che, secondo la tradizione indiana, consente l’accumulo e l’utilizzo del prana, il respiro di vita che regolarizza l’armonia interiore. A questo punto, è bene sapere che secondo i saggi indù, chi segue le regole di questa forma di yoga può trascendere la condizione umana e tramutarsi in un Siddha, cioè in un uomo perfetto.
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