Ecco i sintomi che possono rappresentare un allarme per l’insulino resistenza. Così potete riconoscerla e agire di conseguenza.
A livello di salute personale e del proprio organismo, un ruolo fondamentale lo gioca l’insulina. Ossia un ormone che viene coinvolto in alcuni processi interni del nostro organismo. Prodotto dal pancreas, viene poi rilasciato nel sangue quando i livelli di glucosio aumentano dopo aver mangiato. Così da aiutare le cellule ad assorbire il tutto e a ridurne la produzione da parti del fegato.
C’è però un possibile problema, che nel peggiore dei casi scatena lo sviluppo del Diabete di tipo 2, del Prediabete e del Diabete Gestionale. Ossia l’insulino resistenza da parte delle cellule muscolari. Il che porta ad una risposta non corretta che limita la capacità di assorbire il glucosio nel sangue. Ecco i possibili sintomi che potrebbero e dovrebbero farvi allarmare. Così non correrete alcun rischio e potrete intervenire per tempo.
Qualora dovesse verificarsi l’insulino resistenza, durante la digestione le cellule smetteranno di rispondere all’insulina. Così che il pancreas procederà alla produzione di quantità maggiori di ormone. Facendone aumentare la quota nel sangue e portando ad una condizione di iperinsulinemia. Che va ad aggravare la situazione ulteriormente, con una crescita dei livelli di zuccheri nel sangue.
Ma quali sono i sintomi che potrebbero far scattare l’allarme? Nelle prime fasi del suo sviluppo, non ce ne sono di particolari. Questi infatti vanno a manifestarsi in un secondo momento. Portando a fame, letargia, difficoltà di concentrazione, pressione arteriosa alta, livelli di colesterolo alti, aumento di peso sul ventre. Per poter diagnosticare la presenza dell’insulino resistenza, solitamente non ci sono esami precisi.
Può infatti avvenire in modo casuale, durante lo svolgimento di esami per altre condizioni. Ci sono alcuni test efficaci, come per esempio quello di tolleranza al glucosio, oppure sfruttando l’indice matematico HOMA-IR. O infine, con la misurazione diretta dell’insulina nel sangue a digiuno. Per poter porre rimedio a tutto questo, un ruolo fondamentale lo gioca la dieta. Che deve essere povera di carboidrati, ipocalorica o chetogenica. A tutto questo si accompagnano 30 minuti al giorno di camminata, un aumento dei livelli settimanali di esercizio. E nel peggiore dei casi, un intervento chirurgico per poter ridurre il peso. Così che l’organismo possa rispondere in maniera più efficace alla presenza di zuccheri nel sangue.
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