Una sconfitta che fa male più al pubblico che al diretto interessato, quella di Sinner a Montecarlo. E un dettaglio lo rivela.
Difendere Jannik Sinner contro tutto e tutti. Sembra la nuova parola d’ordine tra i suo fan, quelli di lunga data o i molti che hanno iniziato a seguirlo dopo l’impressionante accelerazione che la carriera del tennista italiano ha avuto negli ultimi mesi. A dimostrarlo è l’ostilità ormai conclamata per Stefanos Tsitsipas dopo la sconfitta, ritenuta ingiusta, subita dal Nostro nella semifinale del torneo di Montecarlo.
A rendere le cose difficili aveva pensato quale giorno fa il padre del giocatore greco che aveva ringraziato Dio sul punto controverso, da molti ritenuto decisivo nel segnare il percorso di Sinner nel torneo. Un’idea, quella di rendere pubblico un pensiero che avrebbe dovuto tenersi per sé, costata cara, con il genitore divenuto bersaglio degli strali più vari, accusato di faziosità e scarso spirito sportivo, solo perché si compiaceva del risultato.
Dopo il padre è toccato al figlio Stefanos Tsitsipas pagare dazio nei confronti del pubblico. E qui non c’è alcun riferimento alla partita e al torneo sulla terra rossa appena vinto. Ma quando ferita ancora brucia, e ogni motivo è buono, sui social, per attaccare briga. Il tennista greco, vincitore a Montecarlo per la terza volta negli ultimi 4 anni è finito travolto da critiche del tutto inaspettate, viste le premesse. Una sua riflessione, condivisa su X, è bastata per subissarlo di critiche. E dire che sembrava pensata per ricevere solo plauso, visto il tema e il modo semplice con cui il tennista geco si è espresso. Stefanos ha parlato dell’importanza di rispettare la Natura, e mantenere inalterati i doni di armonia e bellezza che un ambiente protetto può assicurare a noi e alle future generazione. Ecco, un tema in apparenza neutro. Così deve aver pensato anche il tennista greco. Ma non è bastato.
Se si vuole criticare qualcuno basta un nonnulla, del resto: fantasia ed odio non hanno limiti e spesso vanno di pari passo. Bene, la riflessione pubblica ha suscitato riprovazione, per molti, in quanto leggera ed ipocrita. Cosa ha scritto in realtà Tsitsipas?
Frasi semplici fino alla sfiorare la banalità: “La natura è una delle cose più belle del mondo. Il modo in cui le foglie cambiano colore in autunno, il rumore delle onde che si infrangono sulla riva, la bellezza di un paesaggio innevato. Proteggiamo e custodiamo il nostro pianeta e preserviamo la sua bellezza per le generazioni a venire“. Un pensiero scolastico, ho quasi, accompagnato da una riflessione che forse ha rappresentato il vero guaio dentro la faccenda “Detto da un tennista che vola ogni settimana in un nuovo paese“. Deve essere stato qui l’inciampo, la frase di troppo che ha suscitato la riprovazione di molti. L’ipocrisia sarebbe proprio lì, in quell’amore per il mondo e la sue bellezze malamente ricambiato, secondo alcuni con uno stile di vita cullato jet privati e da un lusso esibito che della Natura sembra prendere quanto serve al proprio confort senza pensare alle conseguenze, e ancor meno alle generazioni future.
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